col Rotary, un ponte verso Benidorm

Obiettivo ambizioso: realizzare in Italia un progetto di delfinoterapia

Nel corso del viaggio in Spagna una delle tappe più significative ha riguardato la visita al delfinario, dove i medesi hanno assistito ad alcune lezioni di delfinoterapia e non solo. Raffaella Visigalli, psicologa presso il Policlinico di Monza, ha affiancato lo psicologo del Centro acquatico, immergendosi in acqua e vivendo in prima persona una lezione con una bambina spagnola. «La delfinoterapia può dare indubbi risultati a ragazzi con problemi di natura cognitiva – ha spiegato Visigalli, che dal club medese ha ricevuto l’incarico di seguire il progetto – E’ poco nota in Italia, dove invece si usano altri tipi di “pet therapy”, come l’ippoterapia ». In sostanza, i bambini vengono invitati a nuotare e interagire, gradualmente, con uno dei delfini «cuccioli» che gli si avvicina. «Il tipo di relazione che si instaura è molto soggettivo. I delfini non sono ammaestrati, ma rispondono istintivamente: si avvicinano, si lasciano toccare e accarezzare e rispondono, con ultrasuoni, ai segnali positivi del bambino: quando si muove, quando gli si rivolge con comunicazione verbale ma soprattutto non verbale».
Il progetto del Rotary medese è molto ambizioso. «L’idea è di avere il “know how ” che sta alla base di tale terapia – ha spiegato Baserga – che senz’altro non guarisce ma, come abbiamo potuto vedere personalmente, dà enormi benefici, sviluppa il pensiero, incentiva l’apprendimento e la capacità di concentrazione». Purtroppo il Centro di Benidorm non ha spazi e risorse sufficienti. «La terapia dura una settimana e riescono ad assistere trecento bambini l’anno. Il nostro obiettivo è realizzare qui, in Italia, un centro di delfinoterapia: credo che se usiamo lo spirito e le abilità rotariane potremo riuscirci». Intanto Visigalli a breve porterà a Benidorm due bambini italiani, sperimentando con loro la delfinoterapia settimanale.

pdf “Col Rotary, un ponte verso Benidorm” di Massimiliano Campanella